201411.14
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Agroalimentare Made in Italy: convertito in legge lo “Sblocca Italia”

Il decreto cd. “Sbocca Italia” (D.L. n. 133/2014) è stato convertito in legge (L. n. 164/2014) ed il testo convertito è in vigore dal 12 novembre 2014.

Dopo un iter parlamentare lungo e travagliato è giunta finalmente la conversione in legge del decreto n. 133 del 12 settembre 2014, che tra le misure prevede quelle riguardanti il cd. “Sblocca Export”.

Tali misure sono confluite nell’art. 30 del decreto recante disposizioni sulla “Promozione straordinaria del Made in Italy e misure per l’attrazione degli investimenti”, in cui sono previsti interventi mirati di diffusione e promozione delle produzioni italiane in campo industriale e agroalimentare.

L’articolo dispone l’adozione da parte del Ministro dello sviluppo economico mediante decreto di un “Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l’attrazione degli investimenti in Italia” al fine di ampliare il numero delle imprese, in particolare piccole e medie, che operano nel mercato globale, espandere le quote italiane del commercio internazionale, valorizzare l’immagine del Made in Italy nel mondo, sostenere le iniziative di attrazione degli investimenti esteri in Italia.

Il Piano, da adottarsi d’intesa con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, prevede, in particolare, le seguenti azioni con le relative dotazioni finanziarie:

– iniziative straordinarie di formazione e informazione sulle opportunità offerte dai mercati esteri alle imprese in particolare piccole e medie;

supporto alle più rilevanti manifestazioni fieristiche italiane di livello internazionale;

valorizzazione delle produzioni di eccellenza, in particolare agricole e agroalimentari, e tutela all’estero dei marchi e delle certificazioni di qualità e di origine delle imprese e dei prodotti;

sostegno alla penetrazione dei prodotti italiani nei diversi mercati, anche attraverso appositi accordi con le reti di distribuzione;

– realizzazione di un segno distintivo unico, per le iniziative di promozione all’estero e durante l’Esposizione universale 2015, delle produzioni agricole e agroalimentari che siano rappresentative della qualità e del patrimonio enogastronomico italiano;

realizzazione di campagne di promozione strategica nei mercati più rilevanti e di contrasto al fenomeno dell’Italian sounding;

– sostegno all’utilizzo degli strumenti di e-commerce da parte delle piccole e medie imprese;

– realizzazione di tipologie promozionali innovative per l’acquisizione e la fidelizzazione della domanda dei mercati esteri;

– rafforzamento organizzativo delle start up nonchè delle micro, piccole e medie imprese in particolare attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto in forma di voucher;

– sostegno ad iniziative di promozione delle opportunità di investimento in Italia, nonchè di accompagnamento e assistenza degli investitori esteri in Italia.

Il Piano dovrebbe aiutare le aziende italiane a fare un salto di qualità e ad aumentare il fatturato delle esportazioni con nuovi strumenti di promozione e di tutela del Made in Italy agroalimentare. Tuttavia, rischia di restare senza attuazione a causa della mancata copertura finanziaria nella legge di Stabilità.

Confindustria, ricordando che il “Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy” è stato accolto con grande favore dal mondo industriale, ha assunto una posizione critica di fronte al mancata copertura finanziaria del piano nella legge di Stabilità ed ha pertanto esortato il Governo a trovare le risorse finanziarie necessarie per garantirne la copertura.